Quando i partner tentano di rimanere incinti è importantissimo affinché la donna abbia ovulazione senza problemi, cioè rilasciamento dell’ovocita dall’ovaia. L’ovocita poi può incontrare dello spermatozoo ed essere fecondato andando nell’utero. Che cosa succede quando questo processo non va come dovrebbe e non si riesce a rimanere incinti? Se la donna si è sottoposta a tutti gli esami ginecologici di base e il bambino non sta arrivando è appropriato rivolgersi in tempo a professionisti. Una speranza può essere la fecondazione artificiale, la parte del cui fa anche la stimolazione ormonale alla quale la donna deve sottoporsi. Perché è necessaria e come si solvono eventuali rischi spiega la direttrice della clinica Repromeda in Brno MUDr. Kateřina Veselá, Ph.D.
Che cosa è la stimolazione ormonale?
Nel caso di un ciclo naturale e senza problemi matura un ovocita nell’ovaio della donna ogni mese. Se la donna vuole sottoporsi a un trattamento FIVET è necessario affinché maturino più ovociti allo stesso tempo – ci si può riuscire grazie alla stimolazione ormonale che oggi viene eseguita per mezzo di due tipi di medicinali. “Metodo più nuovo e più moderno viene rappresentato dai preparati recombinanti che sono molto preferiti dalle pazienti, particolarmente grazie alla efficacia e aplicazione facile per mezzo della penna per iniezione. Su richiesta della paziente è possibile scegliere anche variente più economica che viene rappresentata dai cosidetti medicinali urinali estratti dall’urina delle donne menopausali. Si tratta di preparati di buona qualità ma non possiamo assicurare pienamente il risultato della stimolazione come nel caso dei medicinali recombinanti” spiega MUDr. Kateřina Veselá, Ph.D. dalla clinica Repromeda.
Come si svolge la stimolazione?
I medicinali si cominciano a somministrare di solito il secondo o il terzo giorno del ciclo; l’infermiera aiuta sempre con la prima applicazione e mostra tutto il necessario alla paziente. Poi, la donna può continuare con la somministrazione degli ormoni da sola a casa per dieci fino a dodici giorni. Al primo sguardo si tratta di variante comoda, però certe preoccupazioni possono essere legati a tutto il processo se la donna riesce a fare tutto senza problemi. “Le donne applicano gli ormoni da sole a casa, ma tutto il processo della stimolazione è seguito allo stesso tempo dal dottore; la donna deve venire in clinica per l’ecografia di controllo a intervallo di alcuni giorni, grazie a cui il dottore si assicura sempre che i follicoli crescono bene. Appena tutto è preparato, segue il prelievo degli ovociti in anestesia a breve durata. Gli ovociti sono sempre quel giorno fecondati dagli spermatozoi e così nascono gli embrioni”, chiarisce tutto il processo MUDr. Kateřina Veselá, Ph.D. La qualità e il numero degli ovociti prelevati sono influenzati da molti fattori, ma di solito si riesce a estrarre approsimativamente 8-20 ovociti dal fluido follicolare.
Che cosa succede nel caso in cui la stimolazione ormonale sia rischiosa per me?
In alcuni casi, l’uso dei medicinali ormonali può essere rischioso per la donna, ad esempio quando soffre del sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) grave che esclude direttamente l’applicazione degli ormoni. In questo caso è appropriato usare il metodo IVM, cioè maturazione in-vitro degli ovociti; si svolge senza i preparati ormonali o con un dosaggio bassisimo. “Al contrario dalla stimolazione classica quando si prelevano ovociti già maturi, nel caso di IVM estraiamo ovociti non-maturi. Questi ovociti maturano in 24-48 ore nelle condizioni di laboratorio sotto la scorta di un embriologo. Gli ovociti maturi sono fecondati successivamente per mezzo delle tecniche micromanipolatori e nascono embrioni come nella classica FIVET che possono essere sottoposti ai test genetici oppure è possibile crioconservarli e usarli nel futuro”, descrive MUDr. Kateřina Veselá, Ph.D. L’IVM può aumentare significamente la sicurezza del trattamento per le pazienti che sono nel rischio e che, per il resto, non potrebbero sottoporsi alla fecondazione artificiale.